Il 50 per cento dei medici di base prevede di aderire alla cartella informatizzata del paziente (CIP)
I medici di base svizzeri si reputano molto soddisfatti del sistema sanitario. Nel confronto internazionale, sono appagati della loro attività professionale in misura superiore alla media e apprezzano il buon coordinamento con gli specialisti. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto in undici Paesi nel 2019, sotto il patrocinio della fondazione Commonwealth Fund. Il sondaggio indica anche che la Svizzera sta recuperando per quanto riguarda l’impiego di strumenti di e-Health, ma nel confronto internazionale rimane tra gli ultimi posti.
La fondazione commissiona sistematicamente un sondaggio tra i medici di base di undici Paese, tra cui figura anche la Svizzera, dal 2010. Per il 2019, il 93 per cento degli intervistati giudica le prestazioni del sistema sanitario ottime. Per la Svizzera questo è un ottimo risultato che pone al primo posto della classifica, davanti a Norvegia e Australia.
Per quanto concerne la cartella informatizzata del paziente, il numero di medici che detiene un sistema informatizzato è aumentato notevolmente passando dal 50 per cento del 2015 al 70 per cento. Ciò nonostante la Svizzera si classifica complessivamente all’ultimo posto in quanto sebbene nella fascia di età al di sotto dei 45 anni, l’utilizzo della cartelle cliniche elettroniche è più diffuso, le fasce 55 – 64 per cento ed oltre i 64 anni la utilizzano rispettivamente per il quasi 60 per cento, rispettivamente per il 35 per cento.
Il sondaggio indica come il 46 per cento dei medici di base. soprattutto quelli più giovani e quelli che lavorano sotto forma di studio medico associato, prevede di aderire alla cartella informatizzata del paziente nei prossimi anni.
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